“Un archivio in-vita” – Mostra Badoni

Ideazione e curatela del progetto
Un archivio in-vita – Famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni

Politecnico di Milano – Polo territoriale di Lecco
28 marzo – 28 giugno 2019

Questa mostra non vuole essere un esercizio della memoria ma piuttosto un luogo di attivazione del presente.

Il titolo scelto, un archivio invita, nasce dal desiderio di aprire una traccia vitale, invita-nte appunto, che promuova e stimoli più ampie e ambiziose avventure: aprire nuovi possibili percorsi per immaginare il futuro.

La mostra nasce dalla consultazione dell’archivio personale di Giuseppe Riccardo Badoni, ancora oggi custodito in una stanza dedicata nella casa famigliare e “dell’Archivio della famiglia Badoni”, depositato dalla famiglia stessa, titolare delle carte, presso i Musei civici di Lecco nel 1989 e successivamente donato nel 1998. In particolare, nella mostra si dà vita al personaggio di Giuseppe Riccardo Badoni, attivo sulla scena lecchese, nazionale e internazionale, per oltre 50 anni, tra il 1910 e il 1960. E’ lui il soggetto che in archivistica viene chiamato “produttore”. Ha generato nel corso della sua vita due archivi: uno famigliare e uno industriale.

Ha raccolto documenti ufficiali, lettere pubbliche e private, disegni, fotografie. Tutto è stato, su sue precise disposizioni, ordinato e catalogato in un ordine fisso. Proprio la fissità dell’ordine ha garantito e garantisce ai fruitori di ogni archivio di trarne una propria personalissima storia.  L’osservatore ha dato la propria forma all’ osservato.

L’osservatore, in questo caso, è stata la famiglia e in particolare l’ultima figlia di Giuseppe Riccardo: Marta, mia prozia. Al lungo e condiviso lavoro di ricerca delle fonti, è seguita l’analisi.

Marta, medico psicanalista, ha ricostruito non solo la storia di un padre, ma dell’uomo e dell’industriale che è stato.

Nella speranza di far vivere questa mostra e questi archivi, abbiamo puntato sulla vitalità della rete aprendo un sito internet anch’esso diviso in due sezioni: una relativa alla mostra e una relativa alle Officine Badoni. La speranza è che questo archivio virtuale possa restare in-vita, alimentarsi nel tempo con il lavoro di chi, dopo di noi, racconterà nuove storie.



e-dAncity – Cultura Meccanica

Politecnico di Milano

Dipartimento di Meccanica 27 e 28 maggio 2019

Ideazione e cura del progetto

Inserito nel progetto di Cultura Meccanica, il progetto Kiss the Frog, arriva al suo secondo atto con la messa in scena di una performance di danza contemporanea e musica elettronica: e-dAncity.

Il progetto vede il dipartimento di meccanica del Politecnico di Milano e il gruppo artistico Cracking Art uniti a favore dello sviluppo di una economia circolare e relativa rigenerazione.

Oltre all’installazione artistica che ha invaso con circa 60 rane di plastica le  facciate del dipartimento di meccanica, l’attenzione sull’iniziativa resta viva con la performance studiata ad hoc dal coreografo Simone Magnani, la partecipazione di ballerini professionisti, alcuni allievi della scuola di Danza Contemporanea Artichoke e il quartetto  “Plugged Minds”.

 



Dipartimento di Meccanica @polimi

Attività di supporto esterno alla comunicazione, strategia e gestione dei canali social 

Lo studio offre attività di supporto esterno alla comunicazione del Dipartimento di Meccanica del Politecnico
di Milano.
Attività svolte e in corso: studio strategia, elaborazione piano editoriale contenuti per Instagram, Linkedin e newsletter.
Ideazione, progettazione, coordinamento editoriale e grafico della rivista Meccanica Magazine ( Il magazine del Dipartimento
di Meccanica, registrato presso il Tribunale di Milano).
@meccpolimi

www.mecc.polimi

instagram: meccpolimi

Linkedin: MECCPolimi

 



Cultura Meccanica – Politecnico di Milano

Ideazione, progettazione e curatela del programma Cultura Meccanica proposto e sostenuto dal dipartimento di Ingegneria Meccanica del Politecnico di Milano.

 

Sono profondamente convinto che il ruolo formativo e sociale di una università non si esaurisca nell’insegnare le discipline che la caratterizzano (prima missione) e nelle stesse fare ricerca (seconda missione), ma trovi compimento nella terza missione ovvero nell’insieme delle azioni di valorizzazione e di impiego della conoscenza con le quali gli atenei entrano in relazione diretta con soggetti e gruppi sociali ulteriori rispetto a quelli naturali  (studenti, enti di ricerca, aziende,…) e, rendendosi disponibili a modalità di interazione dal contenuto e dalla forma assai variabili e dipendenti dal contesto, contribuiscono allo sviluppo sociale, culturale ed economico della società.

Nel mio programma di mandato di direttore ho dunque voluto inserire la voce cultura volendo assegnare al dipartimento anche il ruolo di promotore di eventi e iniziative per il territorio di riferimento, la Bovisa, e, se possibile, la città tutta.

Il tutto con un problema: per dirla con il Manzoni, da “vile meccanico”, mi mancavano le competenze e le conoscenze per costruire un progetto di livello.

La svolta è stata parlarne con Francesca Brambilla che – colpita e forse anche affascinata dalle grandi strutture e attrezzature dei laboratori” – con il suo entusiasmo, competenza e sensibilità ha elaborato il progetto CulturaMeccanica di cui questa mostra è il primo evento.

Prof. Marco Bocciolone, direttore del Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano

 

Tratto dall’opuscolo della mostra : Jonathan Guaitamacchi, Bovisa from ’97 to’17



Pictalab Milano

Servizi di comunicazione e gestione social

Dare forma alle idee della committenza è uno degli obbiettivi di Pictalab,  un laboratorio artigianale d’eccellenza che progetta e realizza soluzioni decorative personalizzate su pareti, soffitti, pavimenti, carta e oggetti d’arredo.

Lo studio cura per Pictalab attività di PR digitali, promozione e comunicazione del brand attraverso Instagram. Per l’atelier ha sviluppato l’ideazione e la realizzazione di una immagine coordinata. Oltre al catalogo cartaceo studiato in ottica modulare con una soluzione “a schede” abbiamo seguito il restyling del sito internet in ottica user friendly, per guidare l’utente all’interno del meraviglioso mondo di Pictalab: il sito contiene più di 500 immagini delle differenti collezioni oltre
che video realizzati in collaborazione con la rivista Bazaar Italia e il catalogo in versione sfogliabile.

instagram: @pictalabmilano

www.pictalab.com

 



“Un archivio in-vita” – catalogo

Ideazione e curatela del progetto
Un archivio in-vita – Famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni

Il progetto è dedicato alla figura di Giuseppe Riccardo Badoni e racconta da un punto di vista privato e familiare la storia di un’importante realtà industriale del Novecento attraverso le testimonianze degli uomini che l’hanno vissuta.

Non essendo il nostro ruolo quello di conservatori né d’archivisti, ci siamo presi la licenza di esporre pochi documenti in originale e agire liberamente: raccontare una storia.

Pensando agli Archivi di Stato, composti da centinaia di metri lineari di SCAFFALI e migliaia di FALDONI, abbiamo deciso di utilizzare questi due elementi come supporti allestitivi. I faldoni, grandi monumenti di cartone, perché l’archivio è fatto prevalentemente di carta, raccontano la storia dell’uomo; gli scaffali, non a caso di ferro, elemento che casualmente ci riporta alla Badoni, ricostruiscono la storia industriale.
Anche il catalogo che abbiamo pensato è un “pezzo di archivio”, una cartelletta che racchiude le pagine della storia dell’azienda e della famiglia Badoni.

 



“Un archivio in-vita” @meccpolimi

Ideazione e curatela del progetto: Un archivio in-vita – Famiglia e lavoro nelle carte di Giuseppe Riccardo Badoni

Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Meccanica
Milano, Via La Masa
3 ottobre – 15 novembre 2019 

Questa mostra non vuole essere un esercizio della memoria ma piuttosto un luogo di attivazione del presente.

Il titolo scelto, un archivio invita, nasce dal desiderio di aprire una traccia vitale, invita-nte appunto, che promuova e stimoli più ampie e ambiziose avventure: aprire nuovi possibili percorsi per immaginare il futuro.

La mostra nasce dalla consultazione dell’archivio personale di Giuseppe Riccardo Badoni, ancora oggi custodito in una stanza dedicata nella casa famigliare e “dell’Archivio della famiglia Badoni”, depositato dalla famiglia stessa, titolare delle carte, presso i Musei civici di Lecco nel 1989 e successivamente donato nel 1998. In particolare, nella mostra si dà vita al personaggio di Giuseppe Riccardo Badoni, attivo sulla scena lecchese, nazionale e internazionale, per oltre 50 anni, tra il 1910 e il 1960. E’ lui il soggetto che in archivistica viene chiamato “produttore”. Ha generato nel corso della sua vita due archivi: uno famigliare e uno industriale.

Ha raccolto documenti ufficiali, lettere pubbliche e private, disegni, fotografie. Tutto è stato, su sue precise disposizioni, ordinato e catalogato in un ordine fisso. Proprio la fissità dell’ordine ha garantito e garantisce ai fruitori di ogni archivio di trarne una propria personalissima storia.  L’osservatore ha dato la propria forma all’ osservato.

L’osservatore, in questo caso, è stata la famiglia e in particolare l’ultima figlia di Giuseppe Riccardo: Marta, mia prozia. Al lungo e condiviso lavoro di ricerca delle fonti, è seguita l’analisi.

Marta, medico psicanalista, ha ricostruito non solo la storia di un padre, ma dell’uomo e dell’industriale che è stato.

Nella speranza di far vivere questa mostra e questi archivi, abbiamo puntato sulla vitalità della rete aprendo un sito internet anch’esso diviso in due sezioni: una relativa alla mostra e una relativa alle Officine Badoni. La speranza è che questo archivio virtuale possa restare in-vita, alimentarsi nel tempo con il lavoro di chi, dopo di noi, racconterà nuove storie.



Giorgio de Chirico: una gita a Lecco

Cura della mostra Giorgio de Chirico: una gita a Lecco 

Palazzo delle Paure, Lecco giugno-settembre 2015

Il progetto, nasce da uno scritto autografo di Giorgio de Chirico (datato 17 aprile 1939) pubblicato su “Aria d’Italia” con titolo Una gita a Lecco.

Tradotto in una narrazione visiva, il racconto si manifesta in un’installazione multimediale. L’ambizione è restituire in maniera originale e innovativa il mondo dei riferimenti geografici, culturali, letterari, artistici e mitologici che formano il paesaggio immaginario dentro cui si muove un artista, facendoci riflettere sul fatto che l’interdisciplinarietà, il gusto della conoscenza del passato e la capacità di osservare il lavoro di altri sono requisiti imprescindibili e fondamentali per la “professione del creativo”. Con un pensiero fatto di immagini, il metodo che abbiamo adottato è stato quello di restituire l’atmosfera, il contesto, smontando e rimontando.

Progetto e allestimento: Giulio Ceppi

http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Una-gita-a-Lecco-con-Giorgio-de-Chirico-9ec62017-71b6-473f-8137-bec6b219b47e.html



Insieme ad arte – Università, Impresa, Arte

Agire congiuntamente per mettere al centro la cultura: questo lo scopo del progetto Insiemeadarte

Promosso dal Politecnico di Milano in collaborazione con API e Confindustria, INSIEMEADARTE, ha voluto stimolare e sostenere il dialogo tra università, imprese, istituzioni pubbliche e privati nell’intento di arricchire e favorire la crescita e lo sviluppo del territorio.
Con il coinvolgimento attivo di 9 aziende e 9 artisti, il primo passo è la creazione di una collezione d’arte contemporanea per la città di Lecco. Tutto il resto è ancora da fare.

Progetto a cura di Francesca Brambilla per Politecnico di Milano
Catalogo ed. Skira a cura di Francesca Brambilla e Marco Meneguzzo



Luoghi e vie della fede in Provincia di Lecco
Categorie: Eventi e momenti.

Progetto di salvaguardia e promozione del patrimonio degli edifici di culto in Provincia di Lecco
Valorizzazione del crescente turismo religioso

Luoghi e Vie della fede è un progetto fortemente voluto e sostenuto dalla Regione Lombardia e coordinato dall’Amministrazione provinciale lecchese.

Per il progetto, che inizialmente prevedeva la promozione dei soli 10 luoghi soggetti a ristrutturazione, lo studio, inizialmente incaricato di curare la cartellonistica
e la comunicazione del progetto, ha sviluppato, in stretta collaborazione con la Camera di Commercio di Lecco, un itinerario molto più inclusivo, aggiungendo
ai 10 edifici indicati dal bando altri 40 edifici di culto. Si è voluta evidenziare e potenziare l’importanza dei differenti itinerari già presenti sul territorio mettendoli in rete. Per ogni luogo dell’itinerario (50) lo studio ha redatto contenuti testuali, riferimenti bibliografici e link ad altri percorsi ( tutte le schede sono state visionate da Giovanna Virgilio, referente SIRBeC del Polo Provinciale). Insieme al fotografo Giovanni Mereghetti, è stato creato un importante archivio fotografico dei luoghi sacri inseriti nel percorso.

http://www.viedellafede.lecco.it/

http://www.triwu.it/sezione-made-in-lecco/-/asset_publisher/E9rU/content/lab-lecco-culture?p_r_p_564233524_categoryId=130870

Credits
Progetto promosso e sostenuto da Regione Lombardia e Provincia di Lecco
Project management Camera di Commercio di Lecco
Definizione degli obbiettivi/contenuti Francesca Brambilla Comunicazione
Fotografie SpazioFotoMereghetti
Progetto grafico Open Space
Sistemi informativi Lariodesk Informazioni
Traduzioni Kontakt Digital
Referente Polo provinciale SIRBeC Giovanna Virgilio

 



Keim. Colori per sempre

Servizi di comunicazione e gestione social

Dal 2010 lo studio si occupa della comunicazione esterna con attività di ufficio stampa, organizzazione di convegni e gestione social per la filiale italiana della storica azienda tedesca KEIM.
L’inizio della straordinaria invenzione dei colori minerali KEIM è stato segnato da tre personaggi emergenti del loro tempo: Johann Wolfgang von Goethe, Ludovico I Re di Baviera e buon ultimo l’artigiano e ricercatore Adolf Wilhelm Keim, l’inventore vero e proprio di questi colori.
I componenti naturali dei colori minerali KEIM sono la base della loro ineguagliabile qualità: silicato di potassio liquido come legante che nella sua struttura e durezza è simile al cristallo di roccia, sostanze minerali di riempimento e pigmenti inorganici.
Il principio della tecnica dei colori ai silicati si basa sulla proprietà di silicizzazione del colore con il fondo trattato. Si forma un legame minerale inscindibile fra colore e supporto (intonaco , calcestruzzo, pietra naturale ecc.). La sezione dell´intonaco dimostra questo processo di mineralizzazione, conosciuto anche come processo di aggregazione, che è visibile con l´aggiunta del fissativo colorato KEIM (silicato liquido di potassio).

 

https://www.keim.com/it-it/



Archetipo 4aWoman – Progetto d’arte postale

Pianificazione e gestione integrata del fare comunicazione e cultura.
Ideazione e curatela del progetto di arte postale  a finalità benefica

L’impresa edile Gruppo Censeo srl, promotrice del progetto Censeo per l’arte, in collaborazione con l’associazione 4aWOMAN Onlus, si è rifatta al passato giocando con un’operazione d’arte postale.
Martedì 26 novembre, a partire dalle ore 18.00, negli spazi di Via della Commenda 33, verranno battute all’asta le opere postali pervenute nel corso di questi mesi.
Iniziato nel mese di giugno, con l’inoltro di un invito mezzo posta, artisti, architetti e comunicatori hanno aderito al progetto realizzando un‘opera sul fronte bianco e vergine di una cartolina. Soggetto e tema del progetto l’Archetipo.

La mail art, già sperimentata dai futuristi e da Marcel Duchamp, sino a diventare famosa negli anni Sessanta e Settanta con Fluxus, è stata riproposta in quest’occasione con la volontà di finanziare il progetto umanitario e sanitario creato da 4aWOMAN, dedicato alla cura e alla prevenzione oncologica in Madagascar, uno tra i dieci Paesi più poveri al mondo, dove ben una donna su cinque rischia di contrarre questa malattia. L’intero ricavato dell’asta sarà interamente devoluto all’associazione 4aWOMAN Onlus, con l’obiettivo di contribuire alla realizzazione di un nuovo centro sanitario nella capitale del Madagascar, Antananarivo, che permetta alla popolazione un maggiore accesso alle cure necessarie.

4aWOMAN sviluppa azioni concrete con un forte impatto sulla popolazione: negli ultimi 3 anni, con i suoi 2 centri sanitari e un’Unità Mobile attrezzata, ha prestato assistenza a oltre 50.000 donne in tutto il Paese e ne ha coinvolte oltre 70.000 nelle campagne di sensibilizzazione per combattere il cancro.

Il progetto appositamente pensato da Francesca Brambilla, curatrice di Censeo per l’arte, è stato realizzato in collaborazione con Excellence Magazine Luxury, Platform Architecture & Design e con il patrocinio dell’Accademia di Belle Arti di Brera.

A questo link è possibile visionare tutte le cartoline in asta
htwww.platformarchitecture.it/archetipo-4awoman-opere

 

26 novembre ore 18.30 – Volume 33 – Via della Commenda 33 – Milano

 



Giulio Zanet – Censeo per l’arte

Pianificazione e gestione integrata del fare comunicazione e cultura: Censeo per l’arte.

Con il ciclo Censeo per l’Arte, il gruppo propone momenti d’incontro con importanti artisti nazionali. Il programma prevede una serie di mostre/evento che hanno luogo spazi ristrutturati del gruppo Censeo.

Giulio Zanet

22 Maggio 2018 – Casa di Platform

 



Kiss the Frog

Ideazione e curatela del progetto, inserito nel programma Cultura Meccanica del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano
Kiss the Frog # rigeneriamoci

Kiss the Frog#rigeneriamoci

29 Novembre 2018 | 31 Maggio 2019 |
Kiss the Frog: 50 rane di Cracking Art invadono il Politecnico di Milano!

Mostra e campagna di fundraising per finanziare la nascita di un nuovo laboratorio interdipartimentale

 

Più di cinquanta coloratissime rane popoleranno i Campus di Bovisa e Leonardo del Politecnico di Milano arrampicandosi o calandosi sulle pareti degli edifici o sulle eleganti tettoie. E’ la mostra “Kiss the Frog” organizzata dall’Ateneo con Cracking Art. L’esposizione, che sarà visibile nel Campus Bovisa – La Masa e nel Campus Leonardo rimarrà aperta al pubblico fino al 31 maggio 2019, dal lunedì al venerdì, ore 9 – 18.

Simbolo di trasformazione urbana e mentale, Kiss the Frog è anche una campagna di fundraising.  Acquistando le piccole sculture di CrackingArt, che per l’occasione sono state personalizzate e cobrandizzate Politecnico di Milano/Cracking Art , si finanzierà il nuovo laboratorio interdipartimentale CIRC-eV (Circular Factory for the Electrified Vehicles of the Future) dedicato allo sviluppo di tecnologie per l’economia circolare in ambito automotive da utilizzare nella fabbrica sostenibile del futuro. In particolare, saranno studiati sistemi avanzati per il recupero/riuso  delle batterie agli ioni di litio dismesse da veicoli elettrici e ibridi.

Le mini sculture saranno disponibili dal 30 novembre negli store official merchandise Politecnico di Milano di Via Bonardi 3 e su Amazon: l’intero ricavato sarà destinato allo sviluppo e alla ricerca del laboratorio CIRC-eV.

Parola chiave di Kiss the Frog è RIGENERAZIONE. Se da una parte Cracking Art condivide da anni il concetto di “arte che rigenera l’arte”, dall’altra il Politecnico, attraverso la ricerca che si svilupperà nel laboratorio, darà un contributo fondamentale alle sfide dell’economia circolare. Il tutto in un quartiere in forte “rigenerazione” come la Bovisa.

 

Per questo tra i tanti animali prodotti da CrackingArt la scelta è ricaduta sulla rana che, proprio per la metamorfosi che compie nel suo processo evolutivo e per il suo legame con l’acqua, diventa metafora di rinascita, rigenerazione.

 

“Sono particolarmente orgoglioso di questo progetto, dove cultura tecnica e sostegno alla ricerca trovano perfetta simbiosi e sinergia – dice Marco Bocciolone, Direttore del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano e promotore dell’iniziativa -” Il nuovo laboratorio che sorgerà in Bovisa si porrà come riferimento regionale, nazionale ed europeo nell’ambito dell’economia circolare e della fabbrica sostenibile del futuro, in un settore strategico come la mobilità elettrica”.

 

Kiss the Frog fa parte degli eventi del programma Cultura Meccanica ideato dal Dipartimento di Meccanica del Politecnico e curato da Francesca Brambilla.



Eduard Habicher – Cultura Meccanica

Mostra realizzata per Cultura Meccanica – Dipartimento di Meccanica Politecnico di Milano

La personale di Eduard Habicher, patrocinata dal Municipio 9 Comune di Milano e da Ferrovie dello Stato Italiane, propone negli spazi del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano grandi opere dell’artista altoatesino.  Sintesi di una delicata dicotomia, nelle opere di Habicher vi è da una parte il processo mentale e ideativo, dall’altra la continua sperimentazione quasi ingegneristica basata su calcoli. Il confronto diretto con materiali come ferro, legno combusto, vetro e il relativo studio dei loro limiti e possibilità, porta l’artista a creare composizioni armoniche e calibrate.

La magia della scultura sta nel trasformare un materiale in qualcosa di altro, nella mostra, curata da Francesca Brambilla, oltre ai grandi collage ottenuti con la stratificazione di fumo su cartone a spiccare sono le rosse putrelle.

Solida e monolitica, elemento portante, sicura e resistente, la putrella, da tutti riconosciuta come un prodotto fortemente ingegneristico, viene portata all’interno del dipartimento di meccanica per assumere un significato altro.

 

CULTURA MECCANICA

Eduard Habicher. Fumo e acciaio su cartone e….altre sculture

 A cura di Francesca Brambilla

Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica

Via Giuseppe La Masa 1 (edificio 23)

Fino al 20 novembre 2018

Orario 9.00 – 18.00 / sabato e domenica chiuso

Ingresso libero



Taiko Soundscape – Cultura Meccanica

Spettacolo inedito realizzato per Cultura Meccanica – Politecnico di Milano

Spettacolo inedito e unico ideato per Cultura Meccanica, Taiko Soundscape: dai campi di Cerere all’officina di Ford, è una metafora della storia dell’uomo.

Elemento portante e attore principale è il ritmo, del tempo e della musica, medium attraverso il quale tutto diviene e trova unione.

Se al ritmo del tempo naturale (giorno, notte, estate, inverno) che regola la vita dell’uomo della civiltà “senza macchine” fa da contrappunto il ritmo del suono primordiale e ancestrale dei tamburi Taiko, il ritmo del tempo artificiale delle macchine mecca-troniche trova eco nel suono metallico degli organi delle macchine e della musica elettronica.

Lo spettacolo è nato dalla sinergia tra Associazione Taiko Lecco con la partecipazione di una danzatrice e altri musicisti e Francesca Brambilla curatrice del ciclo Cultura Meccanica

Cornice dell’evento è stato il suggestivo spazio del Laboratorio Prove Grandi Infrastrutture del Dipartimento di Meccanica divenuto non solo contenitore ma anche e soprattutto contenuto.

 

Attori e musicisti

Isabel Romeo-Biedma taiko e percussioni

Tobia Galimberti , musiche, pianoforte, taiko e percussioni

Samuele Galimberti musiche, taiko e percussioni

Chiara Codetta Raiteri musiche, taiko e percussioni

Pietro Magnani musiche, chitarra elettrica, batteria

Nana Funabiki danza

Giorgio Galimberti coordinamento e voce narrante