Guaitamacchi Bovisa from ’97 to ’17

Jonathan Guaitamacchi Bovisa from ’17 to ‘97 – A cura di Francesca Brambilla
Politecnico di Milano, Dipartimento di Meccanica
Via Giuseppe La Masa 1 (edificio 23) -Dal 23 Febbraio al 20 Aprile
Orario 9.00 – 18.00 / sabato e domenica chiuso -Ingresso gratuito

 

La mostra, dal titolo Bovisa from ’97 to ’17, patrocinata dal Comune di Milano e Ferrovie dello Stato Italiane, racchiude al suo interno differenti simbologie.

Luogo straordinario, eco di una memoria industriale di una Milano operaia, Bovisa è stata per Jonathan Guitamacchi l’epigenesi di pensiero che ha dato vita negli Novanta alle opere che lo rendono noto: i paesaggi urbani.

Nel ‘97 Guitamacchi entra fisicamente e mentalmente nei gasometri di AEM, trasforma la sala della pressione nel suo studio e inizia a disegnare con una vocazione quasi paesaggista ciò che lo circonda. “Disegna e ri-disegna con la luce nell’oscurità del nero luoghi che generano stupore: l’emozione che nasce dalla consapevolezza della distanza insuperabile che lo separa dal soggetto.” Ne esce una importante mostra Macchine della Luce a cui partecipano e prendono parte personaggi illustri dell’arte e della politica di quegli anni tra cui Carlo Bertelli, Antonello Negri, Silvano Oldani e Roberto Costa.

Ne segue il progetto espositivo Triennale/Progetto Bovisa che proponeva riflessioni sul cambiamento della città marcando il primo nucleo di interesse per il futuro progetto Expo. Nel 2009 EuroMilano vuole Guaitamacchi per la presentazione dell’International Masterplan Reem Koolas per Bovisa – Area Gasometri, con una performance all’interno dei gasometri milanesi, in occasione della presentazione ufficiale alla stampa e al mondo politico del progetto della candidatura di Milano per l’Expo.

Luogo simbolico, fortemente amato da molti artisti nella storia da Sironi a Testori, solo per citarne alcuni, Bovisa, area in cui dall’inizio degli anni duemila si sono trasferiti alcuni dipartimenti del Politecnico di Milano, resta uno dei luoghi fortemente simbolici della città, tanto amato quando discusso.

Curata da Francesca Brambilla la mostra, oltre ai recenti e iconografici lavori, propone due opere rilevanti: Macchine della Luce, Composizione realizzato dentro i gasometri nel 97 e oggi di proprietà di CGIL Nazionale come simbolo di un’importante capitolo lavorativo e ad Memoriam opera inedita.

In dive, così come divengono i pensieri, ad Memoriam, composta da scatti fotografici dell’area Bovisa realizzati dall’artista nel 97 e ripresi pittoricamente nel 2017, è una sorta di tributo a quella che per Guaitamacchi è stata una forte iniziazione.

Sintesi di un pensiero che si è sviluppato negli anni sino a portarlo “ad aprire un varco verso l’ideale, ad interpretare l’architettura come linguaggio, come ossessione, come ripetizione di un modo”.

La mostra è il primo di una serie di eventi di Cultura Meccanica, progetto pensato e voluto dal Dipartimento di Meccanica che, guardando oltre alle missioni fondative dell’università – formazione e la ricerca – ha deciso di declinare la “terza missione” anche con la promozione di azioni di valorizzazione culturale e di impiego sociale.

Cultura Meccanica – DMEC Politecnico di Milano